Bilancio della Camera - "Ordini del giorno" sui vitalizi: approvati Odg-Foti e Odg-Silvestri contro l'autodichia

Bilancio della Camera -  "Ordini del giorno" sui vitalizi: approvati Odg-Foti e Odg-Silvestri contro l'autodichia

Bilancio della Camera – “Ordini del giorno” sui vitalizi: approvati Odg-Foti e Odg-Silvestri contro l’autodichia

Riportiamo qui di seguito la parte di resoconto stenografico, reso disponibile in corso di seduta, della discussione dei documenti di bilancio 2022 e 2023 della Camera dei Deputati, avvenuta stamani, relativa agli Ordini del giorno che toccavano la questione del ricalcolo retroattivo dei vitalizi (2/26 Silvestri e 2/53 Foti) e il tema delle indennità (2/27 Silvestri e 2/51 Lupi). (Qui sotto, prima del resoconto il "file" con i testi degli Odg, di alcuni dei quali, relativi alle indennità, il Presidente ha dichiarato una parziale inammissibilità ovvero il Collegio dei questori - nella foto, il Questore della Lega, Alessandro Manuel Benvenuto - ha proposto una parziale riformulazione). In sintesi, accolti dai Questori, gli Odg-Foti  così come l'Odg-Silvestri sono stati, a richiesta, posti in votazione e approvati. Il capogruppo del M5S ne ha chiesto la votazione e la Camera ha approvato (nel momento in cui scriviamo non è disponibile il risultato della votazione elettronica) e anche FdI ha poi chiesto la votazione dell'OdG-Foti. In questa fase, si è svolto un accesso dibattito, sia sul tema vitalizi che delle indennità, in corso di seduta, che riportiamo per quanto ci è stato finora possibile ricostruire. Segnaliamo i voto contrari ai due Odg, dell'on. Piero Fassino e dell'on. Roberto Bagnasco e Alessandro Colucci, e le dichiarazioni in merito. Ritorneremmo sull'argomento con analisi del voto e delle posizioni espresse:


odg 2/26 Silvestri, 2/27 Silvestri, 2/53 Foti, 2/51 Lupi:

odg vitalizi e indennità

-----------------------

XIX LEGISLATURA

Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 152 di mercoledì 2 agosto 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
GIORGIO MULÈ

  La seduta comincia alle 9.

  La Camera approva il processo verbale della seduta del 1° agosto 2023.

Seguito della discussione congiunta dei documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2022 (Doc. VIII, n. 1); Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023 (Doc. VIII, n. 2). (Vedi RS)

(Repliche – Doc. VIII, n. 1 e Doc. VIII, n. 2) (Vedi RS)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione congiunta dei documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2022 e Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2023.

Ricordo che, nella seduta del 14 luglio, dopo la relazione del Questore, deputato Paolo Trancassini, si è svolta e conclusa la discussione congiunta.

(…)

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Questore, Filippo Scerra.

FILIPPO SCERRAQuestore. Grazie, Presidente e onorevoli colleghi. Nel replicare agli interventi svolti in sede di discussione generale, desidero innanzitutto ringraziare i colleghi che sono intervenuti per l'attenzione dedicata ai documenti in esame e per gli apprezzamenti espressi sul progetto di bilancio che l'Ufficio di Presidenza presenta all'Assemblea e, più in generale, sulla gestione finanziaria della Camera.

Gli apprezzamenti hanno riguardato la correttezza e il rigore di questa gestione e, inevitabilmente, di quella precedente. Questi apprezzamenti sono ricalcati da alcuni dati, richiamati dai colleghi, quali la percentuale molto elevata degli impegni di spesa rispetto agli stanziamenti, l'esigenza di mantenere un adeguato avanzo di amministrazione e la capacità di fare fronte ai maggiori oneri dovuti all'inflazione.

Per altro verso, è stata più volte sottolineata la rinnovata attenzione all'ottimizzazione della spesa della Camera, nella prospettiva di accrescere il livello qualitativo dei servizi offerti a supporto delle attività parlamentari.

Per quanto concerne in particolare i profili finanziari, nel corso della discussione generale è stata sottolineata l'importanza della decisione di mantenere inalterata la dotazione finanziaria della Camera. Merita ribadire che la dotazione della Camera, che nel 2012 era pari a 992,8 milioni di euro, nel 2013 è stata ridotta a 943,16 milioni di euro. Questa cifra è rimasta invariata negli anni e la confermiamo anche nel triennio che stiamo analizzando, al netto quindi delle difficoltà derivanti dalla congiuntura economica che il nostro Paese ha attraversato.

Tale considerazione acquista particolare significato soprattutto negli ultimi due anni, in particolare nel 2022, in cui ci sono state spinte inflazionistiche molto alte, come ben sappiamo. Mantenere invariata la dotazione in termini nominali significa che la dotazione si riduce in termini reali quando ci sono tassi così alti d'inflazione.

In questa legislatura è stato possibile mantenere la dotazione invariata soprattutto grazie al risparmio di circa 50 milioni di euro l'anno, legato al taglio del numero dei parlamentari. Senza questa innovazione storica, votata dal Parlamento e poi confermata con un referendum costituzionale dai cittadini, sarebbe stato praticamente impossibile mantenere invariata la dotazione.

Un altro risparmio consistente, che ha permesso di contenere i costi e dunque ha salvaguardato la dotazione, è il blocco dell'adeguamento delle indennità dei parlamentari, cioè il mancato adeguamento al trattamento dei magistrati presidenti di sezione della Corte di cassazione. Questa scelta, confermata da questo Ufficio di Presidenza, permette un risparmio annuo di 30 milioni di euro.

Cito, quindi, un terzo dato: mi riferisco all'accantonamento delle risorse per i vitalizi degli ex parlamentari, ricalcolato in maniera più equa nella passata legislatura grazie alla delibera Fico. L'accantonamento al bilancio è pari a circa 17 milioni di euro, con un risparmio significativo sul quale ci saranno degli ordini del giorno che saranno discussi a breve.

Significativa e da sottolineare è la prevista diminuzione della spesa di funzionamento della Camera, cioè della spesa complessiva, al netto delle spese previdenziali che, nel 2023, è prevista al ribasso rispetto al 2022 di 32,4 milioni di euro e che prosegue nella sua diminuzione anche negli anni 2024 e 2025.

(…)

(Esame degli ordini del giorno - Doc. VIII, n. 2)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati 

Con riferimento all'ammissibilità, ricordo che i relativi criteri, secondo la prassi consolidata, fanno riferimento ai principi generali dell'ordinamento e al quadro regolamentare delle competenze degli organi della Camera.

(…)

Avverto quindi che, tenuto conto dei richiamati i criteri, è da ritenersi inammissibile l'ordine del giorno n. 9/Doc VIII, n. 2/27 Francesco Silvestri, limitatamente alla prima parte del dispositivo fino alle parole “e, comunque”, in quanto volto ad attribuire all'Ufficio di Presidenza funzioni di iniziativa legislativa finalizzata a modificare la legge n. 1261 del 1965, nella parte relativa al parametro di determinazione dell'indennità parlamentare e della sua rivalutazione, oggetto, ai sensi dell'articolo 69 della Costituzione, di espressa riserva di legge. Come è noto, l'iniziativa legislativa è nel nostro ordinamento costituzionale attribuita, tra gli altri, ai singoli parlamentari e dunque anche ai singoli membri dell'Ufficio di Presidenza (che potranno valutare eventuali iniziative al riguardo), ma non all'organo collegiale “Ufficio di Presidenza” nel suo complesso.

(….)

Se nessuno chiede di illustrare gli ordini del giorno, chiedo al Questore, deputato Alessandro Manuel Benvenuto, di esprimere i pareri.

ALESSANDRO MANUEL BENVENUTOQuestore. Grazie, Presidente. Prima di entrare nel merito degli ordini del giorno, desidero svolgere alcune precisazioni a nome del Collegio dei questori.

Ricordo che, sulla base della prassi ormai consolidata, tutti gli ordini del giorno debbono intendersi quale invito rivolto al Collegio dei questori o all'Ufficio di Presidenza a valutare l'opportunità di operare nel senso indicato dai rispettivi dispositivi. In questo stesso senso, sono formulate anche le proposte di modifica che il Collegio si accinge a proporre ai presentatori di alcuni degli strumenti di indirizzo.

(…)

Resta inteso che, ove le riformulazioni proposte non siano accolte dai presentatori degli ordini del giorno, si intenderà che il parere sugli stessi è contrario.

Cominciamo quindi con gli ordini del giorno.

(…)

L'ordine del giorno n. 9/ Doc. VIII, n. 2/26 Francesco Silvestri, così come l'ordine del giorno n. 9/ Doc. VIII, n. 2/53 Foti, avente il medesimo oggetto, sono accolti.

Sull'ordine del giorno n. 9/ Doc. VIII, n. 2/27 Francesco Silvestri, limitatamente alla prima parte dell'impegno, fino alle parole “e comunque”, c'è un invito al ritiro, altrimenti è inammissibile. È accolta, invece, la seconda parte dell'impegno.

(…)

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 2/51 Lupi è accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di avviare un confronto con i competenti organi del Senato della Repubblica volto a verificare la possibilità di una convergenza della disciplina degli istituti comuni ai due rami del Parlamento, ferme restando le competenze della Giunta per il Regolamento sulla modifica delle norme regolamentari”.

PRESIDENTE. Solo una precisazione, onorevole Benvenuto. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 2/27 Francesco Silvestri, limitatamente alla prima parte dell'impegno fino alle parole “e, comunque”, è inammissibile. Non c'è un invito al ritiro. È accolta, invece, la seconda parte dell'impegno.

Colleghi, ricordo anche - lo ripeto e lo sottolineo – che, ove le riformulazioni proposte non siano accolte dai presentatori degli ordini del giorno, si intende che il parere sugli stessi è contrario. Quindi, evitiamo di chiedere cambi di parere, perché non è possibile farlo rispetto al parere già definito sugli ordini del giorno.

A questo punto, passiamo all'esame degli ordini del giorno, acquisiti i pareri dei signori Questori.

(…)

PRESIDENTE.

(…)Onorevole Silvestri, chiede di intervenire sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 2/26?

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Sì, Presidente. Chiedo se possa essere messo al voto, perché proprio in tema di decoro, ritengo che l'Aula debba esprimersi. Stiamo parlando del mantenimento del lavoro che è stato fatto dal Presidente Fico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) rispetto a un tema che, in questi giorni, secondo me, non ha fatto fare una gran bella figura all'altro ramo del Parlamento, in una storia tipica italiana. È un Senato che si rimette i vitalizi. Di chi è la colpa? Non si sa, perché ovviamente li hanno rimessi quelli della scorsa legislatura. Quindi, in un momento in cui il Paese viene da una pandemia, da una crisi economica e dagli effetti di una guerra, il Senato si rimette i vitalizi. Chi li ha votati? Boh, non lo so! Allora, in questo senso, credo che un'espressione chiara di questo Parlamento, per evitare che accada quello che in Senato è accaduto, sia legittima. In tal senso ho visto anche - e, lo dico con sincerità, mi ha fatto anche piacere - che la maggioranza, almeno, nel gruppo di Fratelli d'Italia, il presidente Foti ha presentato un emendamento simile. Lo dico con sincerità, sono contento che su questo, almeno da questa parte del Parlamento, ci sia una chiarezza di intenti.

Ora, il punto è questo. A parte che vedere Fratelli d'Italia che difende Fico mi mette anche un certo orgoglio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ma il punto è: non è che la questione etica è in un ramo del Parlamento e nell'altro no. Quindi, la cosa importante, dopo aver votato questo ordine del giorno, sarebbe quella di alzare il telefono, chiamare il Presidente La Russa e chiedere di convocare un Ufficio di Presidenza per ripristinare nuovamente la situazione ante Commissione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), per ristabilire una certa equità, sempre che il Presidente La Russa non sia impegnato con qualche rogito, ma lì vediamo che il tempo a disposizione per i rogiti è di 40-50 minuti, quindi lo troviamo libero (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Però, detto questo, politicamente sarebbe importante che l'altro ramo del Senato, dove c'è una Presidenza del centrodestra, si muovesse e rispondesse alla richiesta del MoVimento 5 Stelle per riconvocare quell'Ufficio di Presidenza e fare in modo che quello che avviene da questa parte abbia una certa coerenza, e si finisca questa pagliacciata all'italiana per la quale si ripristinano i vitalizi e i cittadini non sanno con chi prendersela, come al solito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 2/26 Francesco Silvestri, con il parere favorevole del Collegio dei questori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 4).

(…)

PRESIDENTE. (…)

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 2/27 Francesco Silvestri.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà. Ricordo che la prima parte è inammissibile.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Sì, noi ovviamente accogliamo la parte ammissibile di questo impegno, però intendiamo comunque intervenire in dichiarazione di voto. Abbiamo sentito il problema delle 169.000 famiglie che si sono viste arrivare, con un sms, la comunicazione che il reddito di cittadinanza non verrà più dato. Altre 80.000 famiglie si aggiungeranno entro la fine del mese di agosto. Stiamo parlando di 250.000 famiglie, a cui si aggiungono 200.000 lavoratori a cui bisogna integrare quello stipendio per cercare di arrivare alla fine del mese. Stiamo parlando di 600-700.000 persone in Italia.

In questo momento, nei testi originali degli impegni di questa maggioranza ce n'era uno che addirittura chiedeva di equiparare le indennità e, quindi, anche gli stipendi, insomma gli importi di tutti i deputati, a quelli dei senatori. Ergo, essendo le indennità dei senatori di 500 euro al mese in più rispetto a quelle dei deputati, c'era un ordine del giorno e, quindi, un impegno, che tendeva ad equiparare e, quindi, a dare 500 euro in più ai deputati. Noi lo troviamo assolutamente scandaloso. È come se, nel fresco di quest'Aula, alcuni deputati si siano messi a rincorrere i senatori, perché, dopo che loro hanno provato - e ci riusciranno, se non intervenite - a ripristinare il massimo dei vitalizi, qui si dice: noi vogliamo 500 euro in più a deputato.

SALVATORE CAIATA (FDI). Ma che dici!

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Noi crediamo che questo sia assurdo. Tra l'altro, in un momento così delicato, dove questa maggioranza non riesce a mettere a terra politiche di investimento industriale per creare posti di lavoro, state togliendo il lavoro a chi ce l'ha e state togliendo da mangiare a chi non riesce a lavorare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Noi chiediamo una cosa semplice. Chiediamo un paletto: l'adeguamento degli importi delle indennità dei parlamentari non può che avvenire per riduzione, quindi non ci può essere più un adeguamento al rialzo. Lo chiediamo ancora di più perché in questo periodo crediamo che sia un dovere morale, per chi rappresenta i cittadini nelle istituzioni in questo momento così difficile, andarsi ad avvicinare al loro problema e non certo ad allontanarsi.

Presidente, Aula, dalle mie parti c'è un adagio che dice: il sazio non crede al digiuno. Voi state facendo la corsa a ripristinare i vitalizi, ad aumentare gli stipendi, ad equiparare le indennità dei deputati ai senatori, 500 euro in più al mese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), invece noi crediamo che sia assurdo che, contemporaneamente, andiate a dire agli occupabili di andare a lavorare e che l'elemosina non serve! Quindi, per piacere, passiamoci la mano sulla coscienza e tutti assieme votiamo favorevolmente questo impegno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 2/27 Francesco Silvestri, nella parte ammissibile, con il parere favorevole del Collegio dei questori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva 

(...)

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 2/53 Foti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Donzelli. Ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo che questo ordine del giorno venga messo in votazione, perché finalmente arriva un momento di chiarezza. Arriva un momento di chiarezza dopo che per settimane, circa 3, abbiamo sentito le consapevoli menzogne di Giuseppe Conte e del MoVimento 5 Stelle che hanno (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Non ha detto una parola sconveniente: ha detto menzogne. Non ha detto chissà che (Proteste del deputato Alfonso Colucci, che gesticola all'indirizzo della Presidenza)! Onorevole Alfonso Colucci, non mi indichi e si sieda immediatamente! Si sieda e non indichi la Presidenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Onorevole Donzelli, prego.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Abbiamo sentito, Presidente, le consapevoli menzogne di Giuseppe Conte (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Dico consapevoli perché…

PRESIDENTE. Colleghi, fate svolgere l'intervento. Avrete modo di replicare, se volete, a ciò che sta dicendo l'onorevole Donzelli, che sta nel perimetro di parole convenienti e politicamente ineccepibili. Quindi, per favore, ascoltiamole e poi replicate. Se deborda, sarà mia cura (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)… Colleghi, stiamo molto attenti, perché la pazienza ha un limite. Non mi indicate! Non assumete atteggiamenti poco (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)… Colleghi, non assumete atteggiamenti poco rispettosi nei riguardi della Presidenza, perché io non tollero che non si rispetti la Presidenza. State molto attenti (Proteste del deputato Donno). Onorevole Donno, la richiamo all'ordine (Proteste del deputato Donno)! Onorevole Donno, la richiamo per la seconda volta all'ordine.

Prego, onorevole Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Parlavo di consapevoli menzogne di Giuseppe Conte, perché? Perché, essendo professore di diritto, credo che fosse consapevole di mentire quando diceva che era il Governo ad aver ripristinato i vitalizi, perché un professore universitario sa benissimo che il Consiglio di garanzia non è il Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e sa anche, essendo leader del MoVimento 5 Stelle, che la reintroduzione dei vitalizi era avvenuta con il voto contrario di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e con il voto contrario della Lega, ma con il voto favorevole di Ugo Grassi, che è in Parlamento perché i cittadini di Benevento hanno votato MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, c'è la consapevole menzogna di Giuseppe Conte, che per tre settimane ha raccontato che tornavano i vitalizi per colpa del Governo, quando, invece, la colpa è del MoVimento 5 Stelle, che ha portato in Parlamento Ugo Grassi, che aveva votato a favore.

Ma oggi arriva la verità e oggi, con l'ordine del giorno presentato dal capogruppo Foti, si chiarisce che Fratelli d'Italia è contraria ai vitalizi e che quanto è successo al Senato, con la contrarietà del partito di Governo Fratelli d'Italia, invece alla Camera non potrà avvenire, grazie all'ordine del giorno Foti e grazie al voto che ci sarà in questo momento in Aula. Allora, dovrete e potrete tornare a raccontare, magari ai cittadini, quello che non avete fatto quando eravate al Governo per i cittadini e quello che provate a impedire che faccia di buono per i cittadini questo Governo di centrodestra, senza essere costretti a inventare bugie e menzogne per provare inutilmente a creare una tensione sociale, che non serve alla Nazione e che non serve nemmeno a voi, perché nessuno vi crede (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD-IDP). Grazie. Non inseguirò, ovviamente, l'onorevole Donzelli in questa polemica. Voglio motivare perché io non voterò a favore su questo ordine del giorno, che replica sostanzialmente l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 2/26 Francesco Silvestri, sul quale ho votato contro, perché - lo dico con rispetto per tutti i colleghi, ma chiedo rispetto per le mie opinioni - facendo politica da molti anni ho sempre considerato la demagogia uno dei pericoli più grandi per la credibilità della politica nel rapporto coi cittadini.

Io penso che questo ordine del giorno, come gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 2/26 e n. 9/Doc. VIII, n. 2/27 Francesco Silvestri, corrisponda a un impianto demagogico e populista, che consente di continuare ad alimentare una campagna contro il Parlamento e contro la politica, da cui non verrà nulla di buono a questa nostra istituzione e neanche al nostro Paese. Segnalo, peraltro, che sulla delibera del 2018, che è intervenuta sui vitalizi, il Consiglio di giurisdizione della Camera, dovendosi pronunciare, ha sollevato molti dubbi di legittimità e, fino ad oggi, non si è ancora pronunciato.

Ricordo che il sistema retributivo è sparito dal 2012, per cui da allora è sempre in vigore il sistema contributivo, per tutti. Inoltre, vorrei solo far notare che in questo Paese a nessun cittadino si applica retroattivamente una condizione previdenziale che altera quelle che erano le condizioni previdenziali nel momento in cui andava in pensione.

Peraltro, proprio perché sono contrario a ogni forma di demagogia, vorrei sottolineare che giustamente, e sottolineo giustamente perché non sia equivocato quello che sto per dire, nessuno di noi pensa di intervenire retroattivamente sulle pensioni di un'alta burocrazia che sono enormemente più alte di quelle dei parlamentari (Applausi), perché c'è un principio di non intervento retroattivo su condizioni acquisite che è stato sancito ripetutamente, nel corso degli anni, dalla Corte costituzionale, oltre che da mille altri gradi di giurisdizione, a partire dai TAR.

Quindi, da questo punto di vista, penso che questo ordine del giorno, come i due precedenti, corrispondono a un intento politico di carattere demagogico, che non condivido, e per questo voterò contro (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Grazie, Presidente. Volevo fare un attimo di chiarezza perché non sto capendo. Suo tramite, il collega Donzelli attacca il MoVimento 5 Stelle in una dichiarazione su un ordine del giorno che chiede il mantenimento di una cosa che ha fatto il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ora va bene la labirintite, però mi sembra un po' paradossale, lei ne converrà. Tra l'altro, sulla questione Grassi, anche qui, ci sono un po' di problemi, perché il collega Donzelli, sempre suo tramite, attacca il MoVimento 5 Stelle, e vedevo la Lega applaudire, dai, che applaudivano tutti quanti in questo Parlamento.

Ma poi, dopo che Grassi è andato via dai 5 Stelle, qui c'è stata una contesa vera per chi dovesse accaparrarsi l'intelligenza di quest'uomo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), che è passato alla Lega, che applaudiva Donzelli mentre insultava Grassi, forse se ne sono accorti a un certo punto. Poi è passato da questa altra parte, a Noi Moderati, che poi adesso è Noi di Centro, poi Noi di Centro Moderati, non ho ben capito, e anche loro tutti ad applaudire. Allora, ragazzi, suo tramite, parlatevi, parlatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ora prendo anche spunto sull'ordine dei lavori, perché si faceva anche un richiamo alla competenza. Visto che è stato fatto un richiamo alla competenza, e mi sembra anche giusto, volevo chiedere un chiarimento nel merito dell'ordine del giorno, perché l'atto richiama opportunamente la delibera n. 14, quindi la delibera Fico. Poi, proprio in tema di competenza, però riporta l'istituto dell'indennità di fine mandato. Delle due l'una, se posso chiedere un chiarimento alla competenza scesa in terra sul fatto che c'è un richiamo alla delibera Fico, ma poi riporta l'istituto dell'indennità di fine mandato, volevo capire se l'errore è intenzionale o immagino sia tecnico.

Se posso chiedere questo chiarimento, visto che è stato fatto questo grandissimo richiamo, e mi è sembrato uno degli interventi più confusi del collega Donzelli negli ultimi anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Oddio, sicuramente il secondo, non il primo, sicuramente il secondo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bagnasco. Ne ha facoltà.

ROBERTO BAGNASCO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Ho ascoltato con interesse, ma soprattutto con approvazione quasi totale, se non totale, l'intervento dell'onorevole Fassino, che ha avuto il coraggio di dire le cose come sono, perché tutti noi lo sappiamo, sia quelli che hanno votato in un modo sia quelli che hanno votato in un altro. Queste cose ce le diciamo in privato, le diciamo quando parliamo agli amici, ma non solamente agli amici, e quando arriviamo in quest'Aula, chissà poi perché, tutti voi lo sapete e tutti noi lo sappiamo, cambiamo totalmente atteggiamento.

Per quanto riguarda la situazione specifica, tutti noi sappiamo che l'organismo del Senato, che ha fatto la scelta in piena autonomia, è un organismo che con la politica e con i partiti non ha niente a che fare, non ha niente a che fare. È un qualcosa che va al di là e al di fuori. Noi lo sappiamo, ma al momento giusto, invece, diamo la colpa o agli uni o agli altri per il modo con cui questo o altri organismi di questo genere si sono espressi in questi anni. Quindi, signori, basta con questa demagogia e con questo populismo, che è veramente qualcosa di squallido e che (Proteste del deputato Donno)… No, squallido (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Guardo voi, guardo tutti!

PRESIDENTE. Onorevole Bagnasco…

ROBERTO BAGNASCO (FI-PPE). E guardo soprattutto voi!

PRESIDENTE. Onorevole Bagnasco, guardi me, che non sarò bello, però, per Regolamento, guardi me. Onorevole Bagnasco, la prego. Onorevole Bagnasco (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Colleghi del MoVimento 5 Stelle, per favore! Onorevole Bagnasco! Spinga il bottone, onorevole Bagnasco.

ROBERTO BAGNASCO (FI-PPE). Purtroppo, quando non abbiamo avuto il coraggio delle nostre azioni, e sono uno di quelli che non lo ha avuto, abbiamo fatto dei danni al nostro Paese (Commenti del deputato Donno). Abbiamo fatto dei danni al nostro Paese! Questa è la mia posizione, questa è la posizione di molti amici, e non solamente di molti amici di Forza Italia, ne sono convinto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, innanzitutto mi sia consentito di ricordare, sotto il profilo del primo intervento che vi è stato in materia di vitalizi, che avvenne in occasione di una legislatura dove i Presidenti di Camera e Senato erano entrambi del centrodestra (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Lo dico per una questione di riferimento storico, perché, quando poi si vuole cercare di buttare in politica decisioni che sono di organi in cui la politica è rappresentata, ma rimangono organi terzi rispetto alla disputa politica, è fondamentalmente errato.

Dico questo anche perché mi risulta - lo dico molto chiaramente - che quelle due decisioni vennero assunte all'unanimità da entrambi gli Uffici di Presidenza dei due rami del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questa fu una decisione. Lo dico perché legittimamente ci si può opporre a quello che può essere oggi un ordine del giorno, ma è un ordine del giorno che promana da una storia. Signor Presidente, il collega Donzelli ha toccato un nervo scoperto, ed è inutile far finta di non sentire, perché in realtà - ed è la seconda volta che capita - anche su un altro argomento il presidente Conte, nelle sue dichiarazioni, gioca a mischiare atti parlamentari con atti del Governo.

Sicché le sue dichiarazioni, il Governo ha reinserito i vitalizi, al di là dell'errore per competenza e per materia, direi un errore da matita blu, una volta avrebbero detto, che diventa un'aggravante nel momento in cui l'onorevole Conte, per gli uffici che ha ricoperto, sa benissimo che il Governo è incompetente al riguardo, e quindi evidentemente esercita il dolo, non la colpa, nel momento in cui fa queste affermazioni, ma ha messo anche un altro asso che mi permetto di dire a tutti voi, quando ha iniziato, a proposito della vicenda del salario minimo, a dire “la Presidente Meloni dica ai deputati di Fratelli d'Italia di non andare in ferie”, perché questa è stata la seconda aggravante.

Perché chi era, come lei, nella Conferenza dei presidenti di gruppo può informare quest'Aula che il capogruppo di Fratelli d'Italia è stato l'unico a dire che, per quanto ci riguardava, la chiusura doveva essere l'ultimo giorno della settimana che precede il Ferragosto, e cioè il 12 di agosto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Questo noi lo abbiamo detto nella Conferenza dei presidenti di gruppo. Non voglio riferire…

PRESIDENTE. Se torniamo sull'ordine del giorno...

TOMMASO FOTI (FDI). …al presidente Conte quali sono state le reazioni, ma chi c'era lo sa. Oggi andremo, stabiliremo il calendario d'Aula, ma voglio riferire che il calendario d'Aula al 2 di agosto o al 3 di agosto è stato stabilito in ragione del materiale che avevamo a nostra disposizione, e non di altro.

PRESIDENTE. Onorevole Foti, va bene, però così usciamo un attimo fuori.

TOMMASO FOTI (FDI). Riferito a questo ordine del giorno, devo una risposta cortese al collega Silvestri, perché me l'ha posta. Mi dicono…

PRESIDENTE. Colleghi, per favore, perché è un passaggio…

TOMMASO FOTI (FDI). …che quella perifrasi che egli contesta sia stata suggerita per chiarezza dagli uffici, ma voglio essere chiaro sul punto.

Il dispositivo riguarda, ovviamente, come si dice, il calcolo esattamente contributivo e, come voi sapete, quello del trattamento di fine lavoro, o dell'indennità finale va, invece, secondo quella che è la mensilità, una mensilità per ogni anno di legislatura.

Quindi, volevo essere chiaro che l'ordine del giorno è chiaro, mi è stato detto che per una questione di “comprensibilità” bisognava aggiungere quelle tre parole, ma per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il contenuto dell'ordine del giorno questo non sarebbe applicabile diversamente, se non nel caso che il provvedimento in esame disciplina (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Così, peraltro, è stato inteso dall'Ufficio di Presidenza, che ha espresso parere favorevole. La ringrazio per la precisazione, onorevole Foti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Alessandro Colucci. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Io credo che su questo tema si debba fare un po' di chiarezza. Prima ancora di parlare dell'ordine del giorno dei colleghi, sul quale l'onorevole presidente Foti ha fatto delle precisazioni, io vorrei parlare del male originario, che è esattamente la deliberazione n. 14/2018, che è stata pubblicizzata in un modo assolutamente scorretto e che non corrisponde alla realtà. Perché nel 2018 non si è eliminato nessun vitalizio, perché i vitalizi sono stati eliminati nel 2012 dal centrodestra che governava Camera e Senato (Applausi dei deputati dei gruppi Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE, Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), ma visto che l'obiettivo è sempre e solo quello di fare propaganda e chi ha responsabilità in quest'Aula dovrebbe sapere in che modo comunicare ed essere corretto nei confronti, non solo, dei propri elettori, ma di tutti gli elettori italiani, ricordo che nel 2018 si è fatta quella deliberazione in un Ufficio di Presidenza di cui io facevo parte, il cui Presidente era il Presidente Fico, e sulla quale cinque componenti dell'Ufficio di Presidenza, ovvero l'onorevole Gregorio Fontana, l'onorevole Carfagna, l'onorevole Scoma, l'onorevole Pastorino e il sottoscritto, non hanno partecipato al voto.

Per quale ragione? Perché si interveniva su trattamenti pensionistici di ex parlamentari in modo illegittimo, scorretto, inopportuno e in modo barbaro (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), per una sola ragione, Presidente e cari colleghi, perché immediatamente dopo quella deliberazione abbiamo avuto sentenze della giustizia interna che hanno criticato in ogni aspetto quella deliberazione, abbiamo avuto - così lo sapete - centinaia di interventi di riaggiustamento degli assegni vitalizi, perché era talmente una barbarie che persone di un'età straordinariamente anziana hanno chiesto per ragioni di anzianità e ragioni sanitarie di avere il riaggiustamento di quel trattamento pensionistico, che è stato riaggiornato. È talmente superata quella deliberazione che bisognerebbe prendere coscienza, nell'Ufficio di Presidenza, di ridefinirla e di rientrare seriamente nel merito, oramai, di un sistema che è incomprensibilmente punitivo e utilizzato solo per fare uno slogan.

Allora, io sono molto critico su quello che fece la Presidenza Fico e credo che anche i continui riaggiustamenti successivi, che sono stati fatti per modificare delle norme che sono attaccate da tutti i punti di vista, dimostrino una grande fragilità; tutto ed esclusivamente per fare propaganda e slogan.

Io credo che sia stato un grave errore, che tutti devono rispettare le norme, a cominciare da chi fa parte dell'Ufficio di Presidenza e fa le norme, e credo che chi ha fatto quella delibera, quando definitivamente ci sarà il timbro di illegittimità, dovrà anche pagare le conseguenze di scelte che sono state fatte sulle spalle di povera gente e, soprattutto, prendendo in giro gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Io non capito, nel finale dell'intervento precedente, chi fosse la povera gente a cui si riferiva e a cui è stato reintrodotto il vitalizio, me lo farò spiegare.

Presidente, con tutto il rispetto, si può parlare di tutto, quindi, si può parlare delle dichiarazioni del presidente Conte, tranquillamente, e aprire un dibattito (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) perché se è così…

PRESIDENTE. Per favore, colleghi…

RICCARDO RICCIARDI (M5S). …allora, lo facciamo, perché sia il collega Donzelli sia il collega Foti hanno parlato delle dichiarazioni del presidente Conte.

Volete far passare che in questi organi, indipendenti dalla politica, ci siano delle persone che non rispondono a niente, che non parlino a un capogruppo, che non parlino a un segretario di partito, che siano assolutamente avulsi dal contesto politico nel quale sono e prendono delle decisioni in modo completamente indipendente ed autonomo, non ci prendete in giro per favore! Questi sono organi che chiaramente hanno un collegamento politico perché vengono costituiti attraverso elezioni di tipo politico e rispondono a un indirizzo politico; allora quando si dice…il Governo, la maggioranza, il Parlamento… c'è un indirizzo politico…

Noi riteniamo vergognoso che in un momento in cui stiamo facendo una battaglia sul salario minimo e ci si dica che è un provvedimento da Unione Sovietica, contemporaneamente si aumentino i vitalizi e si ripristinino i vitalizi, noi lo riteniamo vergognoso!

MARCO PERISSA (FDI). Deve rivolgersi alla Presidenza!

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Riteniamo che una maggioranza di governo, una Presidenza del consiglio, un Governo possano subito tornare indietro su questa cosa, perché è inaccettabile e non si debba stare a vedere la competenza di un organo anziché di un altro perché si tratta di responsabilità politica!

Poi, se vi riferite al 2012, mettetevi d'accordo anche qui sulla responsabilità politica!

Perché non va bene che, come centrodestra, sosteniate: c'eravamo noi nel 2012 quando sono stati aboliti i vitalizi però, quando nel 2012 è stata approvata la legge Fornero, che ha fatto una “macelleria sociale” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

voi non c'eravate, perché se eravate responsabili politici del taglio dei vitalizi allora eravate responsabili politici anche della legge Fornero!

Se, si dice, le dichiarazioni del presidente Conte… ma qui c'era l'attuale Presidente del consiglio Meloni che diceva che il Governo Conte aveva attivato il MES (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

, quando non era assolutamente vero in sede di Consiglio Europeo e lo diceva qua! Menzogne!

Quando si facevano dei provvedimenti per contenere il contagio parlava di “dittatura sanitaria”… ma di cosa stiamo parlando!

Ora non potete ora giocare a quelli che arrivano ora e fanno finta che tutto quello che è successo prima non sia accaduto! Quindi noi rimaniamo nel merito, voi rimanete nel merito e invito anche i colleghi che fanno parte della maggioranza, quando parlano di populismo e tutto quant'altro, perché guardate noi! L'ordine del giorno è un ordine del giorno a firma Foti! (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Fate un dialogo in maggioranza tra voi e parlate tra voi e di noi. Non c'entriamo niente su questo: è un ordine del giorno a firma Foti. (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE Onorevole Silvestri, lei non potrebbe intervenire però mi dica…

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori per un chiarimento sull'odg n. 9/Doc. VIII n. 2/51 Lupi.

PRESIDENTE. Si sta rivolgendo ai Questori.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Volevo capire --- mi rivolgo anche alla Presidenza - volevo capire come mai l'odg n. 9/Doc. VIII n. 2/51 Lupi non risulti precluso rispetto alla votazione dell'odg n. 9/Doc. VIII, n. 2/27 Silvestri che in un qualche modo lo riguardava. Quest'ultimo chiariva un aspetto che poi però è stato reintrodotto con l'odg n. 9/Doc. VIII, n. 2/51 sull'equiparazione del trattamento dei deputati, dei Gruppi parlamentari e dei loro collaboratori a quello previsto dal Senato.

Ora se è vero che l'odg che è stato approvato impegnava il Governo a non rivedere in nessun modo al rialzo gli stipendi dei deputati, non capisco come questo non renda precluso l'odg n. 9/Doc. VIII, n. 2/51 Lupi che invece coinvolge ed equipara i deputati ai senatori.

Quindi volevo semplicemente questo chiarimento, probabilmente sto sbagliando io.

 

(…)

--------

print

Related Articles

Close