Cronache di Autodichia - Revoca Vitalizio a condannati: la Camera respinge il ricorso di alcuni "ex"

Cronache di Autodichia - Revoca Vitalizio a condannati: la Camera respinge il ricorso di alcuni "ex"

Cronache di Autodichia – Revoca Vitalizio a condannati: la Camera respinge il ricorso di alcuni “ex”

Il Collegio d'appello della Camera dei Deputati, organo di secondo grado dell'autodichia, ha respinto i ricorsi di alcuni ex-deputati che chiedevano l'annullamento della revoca del loro vitalizio disposto in base alla delibera 131/2015,  misura prevista per i condannati per taluni reati. Un primo ricorso era ggià stato respinto in primo grado dal Consiglio di Giurisdizione. Al Collegio di Appello, i ricorrenti chiedevano l'annullamento o la riforma della sentenza di primo grado e quindi la restituzione delle somme trattenute e la dichiarata incostituzionalità della delibera 131/2015 ovvero che il problema fosse proposto alla Corte Costituzionale. Il Collegio ha respinto per "infondatezza (...) tutti gli appelli proposti". La Sentenza n. 7/2021/ApCons è firmata dal presidente del Collegio d'Appello, on. Andrea Colletti (nella foto: grillino dissidente, ora di "L'Alternativa c'è"). Gli altri componenti del Collegio sono gli on.li Laura Cavandoli (Lega), Cosimo Maria Ferri (Italia Viva), Paola Frassinetti (Fratelli d'Italia) (membri effettivi) e Stefano Ceccanti (Pd) (membro supplente).

La delibera 131/2015 Camera è gemella della delibera 57/2015 Senato ed entrambe note come le delibere Grasso-Boldrini sulla revoca del vitalizio ai condannati.

La Sentenza del Collegio di Appello della Camera, sui cui ritorneremo nei prossimi giorni con un commento più approfondito, contraddice in pieno la giurisprudenza degli organi di autodichia del Senato che, sullo stesso argomento, sia in primo grado (Commissione Contenziosa) che in secondo grado (Consiglio di Garanzia) erano arrivati alla conclusione opposta, accogliendo il ricorso di Roberto Formigoni, in quanto il vitalizio è come una pensione e in quanto tale non revocabile nemmeno a condannati per reati gravi, e dichiarando perciò nulla la delibera 57/2015 (si veda in proposito il post in ultime news su questo sito del 15 aprile 2021). La Sentenza del Collegio d'Appello della Camera ignora e non prende in alcuna considerazione le pronunce degli organi di autodichia del Senato che, invece, avevano interloquito con la Sentenza di primo grado della Camera.  

La Sentenza n. 7/2021/ApCons, su cui come detto ritorneremo prossimamente, ha tuttavia una singolarità che possiamo subito segnalare: può succedere che ex-deputati condannati per reati per i quali la delibera 131/2015 Camera prevede la revoca del vitalizio, possano, dopo un certo tempo, candidarsi ed essere rieletti in Parlamento, in base alle leggi che, in relazione alle norme anti-corruzione e materie connesse, disciplinano i casi di decadenza o sospensione dal mandato nonchè di incandidabilità e ineleggibilità (legge 190/2012 e Decreto Legislativo 235/2012).

Può la delibera della Camera applicare una sanzione più severa di quella prevista dalla legge? A questa domanda, con un'argomentazione non facile da riassumere, il Collegio di Appello della Camera risponde rispnde formalmente e sostanzialmente di sì, ma, non potendo del tutto ignorare la macroscopica incongruenza, rivolge alla Presidenza della Camera la seguente esortazione:

"... al fine di meglio integrare le discipline, si invita l'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati a volere valutare, nel più breve tempo possibile, la coerenza della statuizione in esame di cui alla deliberazione n. 131/2015 con le disposizioni di cui al decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190, con riferimento alla fattispecie del deputato cessato titolare di trattamento pensionistico che abbia subito la cessazione dell'erogazione dello stesso in base alla deliberazione 131/2015, ma che, senza che sia intervenuta riabilitazione, abbia recuperato, per l'effetto del solo decorso del tempo, la possibilità di candidarsi e di essere eletto ai sensi del citato decreto legislativo n. 235/2012".

Ecco: si invita a valutare...

Qui di seguito, pubblichiamo il testo della Sentenza n. 7/20121/ApCons  del 22 settembre 2021:

Camera Vitalizi condannati Camera 2021-007-ApCons-2-35 senza nomi (1)

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