L’on. Di Maio, con una dichiarazione ripresa dall’ANSA, attacca duramente l’ex senatore Giorgio Pizzol reo di averlo querelato.
Di Maio fa finta di non sapere che le oltre 300 querele nei suoi confronti non riguardano il taglio dei vitalizi ma l’aver definito ladri e parassiti tutti gli ex parlamentari.
L’on. Di Maio, che prende uno stipendio pubblico pari a undici volte il valore dei 1.636 euro lordi percepiti, come vitalizio, dall’ex senatore Pizzol, dimentica la promessa, fatta in campagna elettorale, di dimezzare le indennità dei parlamentari in carica.
Per rispettare quella promessa, sarebbe bastata una riunione di 1 ora degli Uffici di Presidenza delle Camere, come è stato fatto per il taglio dei vitalizi.
Ha scelto invece di prendersela comoda, preferendo i tempi lunghi di una discutibile legge costituzionale.
Il vice Presidente Di Maio, che ha bloccato la rivalutazione monetaria per milioni di pensionati, li dovrebbe guardare in faccia e dovrebbe avere il coraggio di dire loro perché i ricchi emolumenti parlamentari e governativi non sono stati tagliati di un solo centesimo.