L'on. Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e già capo politico del M5S, si è pentito di aver utilizzato "la gogna come strumento di campagna elettorale" e di aver attaccato senza alcuna misura l'ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, quando, nel 2016, l'allora sindaco venne arrestato per presunta turbativa d'asta e poi costretto alle dimissioni. Il pentimento, con le "scuse" rivolte "a lui e alla sua famiglia", in una lettera a Il Foglio, che qui sotto pubblichiamo, arriva a seguito dall'assoluzione piena di Uggetti, dopo un calvario giudiziario durato cinque anni. Un po' tardi e con tante chiamate di correità e tante cautele, come la precisazione che non bisogna scambiare questa presa di posizione con l'adesione a un ""cieco" garantismo". Ma tant'è. Fa quindi piacere che Di Maio si ravveda e riconosca che "il diritto della politica di muovere le sue legittime critiche e richieste" deve tenere conto del "diritto delle persone di vedere rispettata le propria dignità fino a sentenza definitiva e anche successivamente". Ma a proposito di dignità, vorremmo ricordare all'on. Di Maio che questo rispetto sarebbe dovuto anche agli ex parlamentari che lui, in più occasioni, ebbe modo di offendere e di mettere alla gogna definendoli "ex dis-onorevoli" e "parassiti" che avrebbero dovuto "andarsi a nascondere il più lontano possibile, magari su un eremo" (08.09.2018) per il solo fatto di non essersi piegati alla barbarie del ricalcolo retroattivo dei loro vitalizi. E, soprattutto, per non essersi vergognati della propria storia e per andare anzi fieri del servizio reso alla Repubblica, ribellandosi agli insulti di quel Di Maio che li attaccava, nei comizi, in modo "cieco", diremmo, come quelle "persone che hanno distrutto il mio e il vostro futuro e quello delle generazioni a venire" (11.06.2018). Non è gogna questa? Anche gli ex parlamentari si aspettano delle scuse dall'on. Di Maio.
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Luigi di Maio, lettera al direttore - Di Maio: "Mai più gogna, chiedo scusa". "Sì: sull'arresto dell'ex sindaco di Lodi ho contribuito a esacerbare il clima. Mi scuso: i diritti sono diritti. Basta con l'imbarbarimento del dibattito associato ai temi giudiziari". Lettera del ministro degli Esteri - Il Foglio, 28mag21: