Non sempre le prediche arrivano dal pulpito più appropriato. Sembra il caso delle prediche diffuse dal pulpito della categoria dei giornalisti, i quali, non fosse altro che per vocazione professionale e strabismo naturale, si sono esercitati per lunghi anni a denunciare e a fustigare i presunti o veri privilegi (degli altri) come le pensioni retributive e i vitalizi. Come se la virtù del calcolo contributivo per pensioni ordinarie e integrative, che ora si pretende salvifica e si predica di applicare anche retroattivamente, fosse stata di casa ieri e oggi negli istituti previdenziali autonomi e paritari della qui citata categoria. Che tale virtù non sia stata di casa in passato e fatichi ad esserlo anche nel presente lo dimostra ampiamente una vicenda curiosa: quella della cosiddetta "ex-fissa" (istituto contrattuale-previdenziale-integrativo dei giornalisti), un caso di "paghi uno e prendi tre", magistralmente ricostruito, morale inclusa, da Giuliano Cazzola, esperto di lavoro e previdenza, nell'articolo che qui di seguito pubblichiamo.
Cazzola Giornalisti-quando-si-fa-la-morale-con-l'etica-degli-altri