La politica è indubbiamente passione, coerenza, partecipazione e progettualità. Ma solo un ingenuo, o un ipocrita, può pensare che la stessa politica non costa. Un tempo si diceva, con uno slogan alquanto efficace e significativo, che la “democrazia ha un costo”. Ed è vero.
Ora, tutti sappiamo che attorno al finanziamento della politica si è consumato un dibattito storico e conflittuale nel nostro paese. Ma, al di là delle polemiche più o meno interessate, è altrettanto indubbio che senza un attento, ponderato, serio ed equilibrato finanziamento pubblico dei partiti - e quindi della politica - ci si espone inesorabilmente ad una degenerazione e ad una deriva che sono sotto gli occhi di tutti.
Ed è proprio di fronte a questa concreta situazione che il legislatore adesso deve dare una risposta politica e concreta. Senza indulgere al populismo e, soprattutto, senza cedere alle sirene anti politiche che continuano a vedere nei partiti solo degli strumenti di malaffare e di corruzione. I partiti sono strumenti garantiti dalla Costituzione e come tali vanno finanziati. E, su questo versante, adesso tocca al Parlamento - e quindi alle forze politiche - assumere una iniziativa che sia in grado di ridare qualità alla nostra democrazia, credibilità alle nostre istituzioni anche attraverso un trasparente e serio finanziamento pubblico alla politica.