La scomparsa di Paolo Caccia

La scomparsa di Paolo Caccia

La scomparsa di Paolo Caccia

È scomparso Paolo Caccia, che avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 22 aprile.
E’ stato per molti anni componente degli organi direttivi dell’Associazione e ha sempre sostenuto e tenuto a cuore le iniziative della stessa. Ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente dal 2010 al 2016, nel triennio dal 2016 al 2019 è stato Vice Presidente vicario dell’Associazione e dal 2019 era stato nominato Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.
Già parlamentare della Democrazia Cristiana dal 1979 al 1994. Eletto nella sua circoscrizione Como-Sondrio-Varese, è stato anche consigliere regionale della Lombardia nel 1975. Con Paolo Caccia se ne va un pezzo della storia della Democrazia Cristiana lombarda, e nello specifico di Varese.
Di professione psico-sociologo, dopo lo scioglimento della Dc nel 1993, Caccia aderì al Partito Popolare Italiano e nel 2007 fonda un soggetto politico locale denominato Polo civico di centro.
La sua morte ha suscitato un immediato cordoglio nella sua città, Busto Arsizio, da parte del sindaco della città Emanuele Antonelli. Significative le sue parole: “Di Paolo Caccia ricordiamo la presenza e la grande capacità di relazione e ascolto dei cittadini mai venuta meno durante i mandati parlamentari, oltre alla preziosa e costante partecipazione anche in questi anni alla vita della nostra città”.
Il percorso politico di Paolo Caccia avviene all’interno della sua area culturale, il mondo cattolico. Prima l’impegno nell’associazionismo cattolico - Azione Cattolica e Acli - e poi la presenza attiva nella Democrazia Cristiana dove diventa segretario provinciale del Movimento Giovanile dopo Zamberletti. Dopdodichè, prima della Regione e del Parlamento, ricopre anche l’incarico di Assessore Provinciale.
Una vita vissuta all’insegna dell’impegno pubblico, al servizio della sua comunità e del suo territorio. Un impegno amministrativo, politico ed istituzione maturato sin da giovane attraverso la sua formazione cattolica. E monsignor Severino Pagani, prevosto di Busto, ricordando Paolo Caccia durante le esequie, ha detto giustamente “che non c’è memoria se non c’è gratitudine".

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