L'Associazione incontra il Presidente Mattarella

L'Associazione incontra il Presidente Mattarella

L’Associazione incontra il Presidente Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  il 25 gennaio 2018 al Quirinale ha ricevuto l'Ufficio di Presidenza della nostra Associazione.

Di seguito pubblichiamo l'indirizzo di saluto del Presidente Falomi al Presidente Mattarella.

 

Caro Presidente,

innanzitutto grazie!

Grazie per aver voluto incontrare la nuova Presidenza dell’Associazione degli ex Parlamentari della Repubblica.

Di questo ci sentiamo molto onorati.

Abbiamo chiesto questo incontro certo in omaggio a una tradizione, ma per manifestarLe innanzitutto il nostro convinto apprezzamento e il nostro ringraziamento per la saggezza, il grandissimo equilibrio con cui svolge, in un momento politico, sociale e istituzionale difficile per il Paese, la Sua altissima funzione istituzionale.

Non le nascondiamo, Presidente, le nostre grandissime preoccupazioni, non per la sorte dei nostri vitalizi, ma per i sentimenti di sfiducia, di disprezzo e di contestazione che, ormai da troppi anni, sono andati crescendo nel Paese nei confronti della politica e dei Partiti.

Il pericolo più grande che avvertiamo è che questi sentimenti finiscano per

rovesciarsi sulle istituzioni democratiche rappresentative, a cominciare dal Parlamento.

La nostra Associazione, per quanto è nelle sua possibilità, è fortemente impegnata per evitare che ciò che accada.

Come Lei sa, fanno parte della nostra Associazione ex parlamentari di tutti gli orientamenti politici.

Ex parlamentari che da convinzioni politiche diverse, con la loro attività parlamentare, hanno tutti contributo, negli anni, a inserire il nostro Paese, dopo le devastazioni della guerra, tra le grandi potenze mondiali.

La nostra ambizione non è soltanto quella di mantenere vivo e operante il vincolo che tiene insieme i parlamentari durante l’esercizio del loro mandato.

La nostra ambizione  è fare di quel vincolo lo strumento per far conoscere la storia del nostro Paese, per valorizzare il ruolo e le funzioni del Parlamento con l’obiettivo di rinsaldare e promuovere attraverso numerose iniziative il rapporto di fiducia  fra cittadini e istituzioni.

Stiamo perfezionando, proprio in questi giorni, la stipula di un Protocollo di intesa con il MIUR che estende all’intero territorio nazionale esperienze molto positive già fatte nel Lazio, in Emilia Romagna e in Campania, di incontri con i ragazzi e  ragazze delle scuole per approfondire la conoscenza della nostra Costituzione, per raccontare  il ruolo, la funzione e il funzionamento del Parlamento.

Sempre nella direzione di costruire un rapporto positivo tra cittadini e istituzioni, si muovono le tante iniziative nazionali e territoriali di riflessione e approfondimento sui temi più rilevanti che riguardano il futuro delle nostre istituzioni e della società italiana.

L’ultima di queste iniziative, svoltasi il dicembre scorso, ha riguardato il tema del rapporto tra populismi e democrazia rappresentativa. Cerchiamo, nel nostro piccolo, di reagire, attraverso azioni positive, al modo con cui la politica viene raccontata dai grandi mezzi di informazione e al modo con cui la politica si fa raccontare.

Ciò che a noi preme, prima di tutto, è la libertà e l’autonomia del Parlamento, la libertà e l’autonomia della funzione parlamentare contro tutti i tentativi di svuotamento, di declassamento, e di alterazione del sapiente equilibrio tra i poteri dello Stato, costruito dai nostri Padri costituenti.

Sappiamo, tuttavia, che autonomia e libertà del Parlamento sono forti quando è forte la fiducia dei cittadini.

La fiducia è tanto più forte quanto più intensa è l’azione per guarire le ferite sociali che lacerano il tessuto connettivo della nostra società.

Nel Suo discorso di fine anno, Lei ha particolarmente sottolineato il problema dei giovani. Troppi giovani sono costretti a emigrare all’estero per trovare lavoro o rimangono troppo a lungo disoccupati  o vivono di lavoretti pagati troppo poco. Non è accettabile che i giovani, anziché una risorsa, siano un problema sociale. Bisogna investire sui giovani .

La parte più ricca e benestante della società italiana non deve aver paura di fare i sacrifici necessari per dare ai giovani un futuro.

Noi, ex parlamentari, siamo pronti a fare, come abbiamo sempre fatto, la nostra parte.

 

 

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