Le incognite della riforma costituzionale - di Giorgio Merlo

Le incognite della riforma costituzionale - di Giorgio Merlo

Le incognite della riforma costituzionale – di Giorgio Merlo

La riforma Costituzionale, ovvero “la madre di tutte le riforme” come l’ha definita il Premier Giorgia Meloni, ha iniziato il suo cammino parlamentare. Certo, il suo iter sarà ancora molto lungo perché si articola attorno ai quattro passaggi parlamentari. Sempreché si raggiungano i due terzi dei votanti altrimenti il ricorso al referendum sarà inevitabile.

Ma, prima di prevedere il suo concreto percorso tra Camera e Senato sono ancora, e sempre, i contenuti della riforma ad avere un ruolo fondamentale. Sia nel concreto dibattito parlamentare e sia, soprattutto, nel confronto che si aprirà nel paese. Sotto questo versante, è indubbio che sono molti i punti attorno ai quali, almeno sino ad oggi, si registra una marcata divergenza tra la maggioranza di governo e le forze di opposizione, seppur articolate al loro interno.. Anche se non mancano, come evidenziano gli stessi organi di informazione, alcune diversità non secondarie all’interno stesso della maggioranza.

E i temi al centro della discussione sono sostanzialmente quattro e a tutt’oggi irrisolti. E cioè, come evitare l’indebolimento dell’istituto parlamentare, cioè la “mission” e la funzione dell’intero Parlamento; come viene ridefinito il ruolo del Presidente della Repubblica; come sventare l’eccessiva concentrazione di potere dell’esecutivo e, infine, sciogliere il nodo della legge elettorale funzionale al nuovo assetto istituzionale e alla nuova riforma costituzionale.

Ecco perché il confronto politico, e culturale, attorno alla riforma delle istituzioni democratiche non è che all’inizio. Un confronto che non può essere ispirato, però, ad uno scontro frontale e muscolare tra le varie parti politiche ma che, al contrario, richiede e necessita di una disponibilità vera ed autentica al dialogo e, soprattutto, ad una fedeltà creativa all’impianto costituzionale. E questo perchè qualsiasi stravolgimento dei principi ispiratori della nostra Carta Costituzionale, al di là e al di fuori della sola conservazione, rischia di innescare un processo con l’inevitabile epilogo di mettere in discussione la stessa qualità della democrazia italiana, la credibilità delle istituzioni democratiche e la stessa efficacia dell’azione di governo.

Giorgio Merlo

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