Libertà di parola e Parole in libertà - Intervento di Mazziotti di Celso

Libertà di parola e Parole in libertà - Intervento di Mazziotti di Celso

Libertà di parola e Parole in libertà – Intervento di Mazziotti di Celso

Libertà di parola? Certo, ci mancherebbe!
Ma parole in libertà? Meglio astenersi, forse!
E' il suggerimento che, con stima, vorremmo dare all'on. Andrea Mazziotti di Celso, dopo avere ascoltato la sua dichiarazione di voto sul ddl-Richetti alla Camera, del 26 luglio, pubblicata su you-tube con il roboante titolo: "Vitalizi, intervento doveroso per eliminare privilegi ingiustificabili".
L'on. Mazziotti di Celso non è un populista di borgata ma un avvocato di mondo; non è un peone qualunque ma il Presidente della Commissione Affari Costituzionali; non è stato eletto in una lista estremista bensì nel rassemblement civico della migliore borghesia nazionale. E vuole eliminare "privilegi ingiustificabili".
L'on. Mazziotti di Celso, peraltro, non è sicuro che il ddl-Richetti sia costituzionale, ma è sicuro che, anche a rischio di incostituzionalità, si debba agire contro i privilegi e contro la scandalosa divaricazione tra indennità di mandato e retribuzioni ordinarie. E' muovendosi in questa scia, forse rimpiangendo lo Statuto Albertino, che per i parlamentari non prevedeva nè indennità nè vitalizi, che afferma testualmente: "Non è che si svilisce il parlamento se non si danno 6mila euro di pensione a chi è stato 5 anni in parlamento".
Seimila euro per cinque anni: Al mese? All'anno? Una tantum?
Il Presidente Mazziotti di Celso non lo dice. Ognuno intenda quel che vuole.
E noi ce ne dispiaciamo perchè non si tratta di un dettaglio e dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali, che naturalmente ha la libertà di pensarla come crede, ci saremmo aspettati, almeno sui fatti, parole precise e non parole in libertà.

 

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