COMUNICATO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA ASSOCIAZIONE DEGLI EX-PARLAMENTARI DELLA REPUBBLICA:
"Gli ex-parlamentari della Repubblica esprimono ai Presidenti delle Camere che si stanno per insediare il loro più sincero augurio di buon lavoro e confidano nella loro capacità e volontà, di andare oltre le loro appartenenze politiche e di essere custodi imparziali della dignità, della autonomia e della libertà del Parlamento e della funzione parlamentare.
A questo scopo l’Associazione degli ex-parlamentari offre la più ampia disponibilità a collaborare con i nuovi organi di governo di Camera e Senato.
Di fronte ai rinnovati annunci di abolizione/taglio dei vitalizi, gli ex-parlamentari ricordano, innanzitutto, che tra i parlamentari in carica e quelli cessati dal mandato, non è mai venuta meno la consapevolezza della necessità di uno sforzo che contribuisca a fronteggiare gli effetti economici e sociali più acuti prodotti dalla crisi.
Lo testimoniano le profonde modifiche normative e finanziarie deliberate dagli Uffici di Presidenza nel corso degli ultimi anni in materia di riduzione delle indennità parlamentari, dei rimborsi spese, dei vitalizi e dei trattamenti previdenziali e i conseguenti significativi risparmi ottenuti.
La nostra disponibilità non può, tuttavia, prestarsi a interventi che violino la legalità costituzionale o che creino il pericoloso precedente di regole in base alle quali i diritti maturati dai cittadini possano essere messi in discussione o cancellati in qualsiasi momento.
Men che mai può esservi consenso, da parte nostra, a misure che definiscano come “odiosi privilegi” le garanzie, anche economiche, poste dalla Costituzione Italiana a tutela della autonomia e della libertà dei parlamentari contro poteri e potenti che pretendano di condizionarla o peggio di svuotarla.
Il nostro auspicio è che i nuovi Presidenti delle Camere sappiano intervenire con fermezza per interrompere una “campagna d’odio” che delegittima, di fronte ad altri poteri dello Stato, la massima espressione della sovranità popolare, e che umilia la stragrande maggioranza dei parlamentari che hanno svolto e che svolgeranno con dignità e onore la loro funzione di rappresentanti della Nazione."