La ri-elezione di Sergio Mattarella al Colle è stata un successo del Parlamento a fronte dell’inconcludenza dei leader di partito nell’indicare una soluzione percorribile o una prova della sua crisi messa in luce dalla disperazione dei parlamentari interessati solo a congelare tutto soltanto per portare a termine la legislatura? Le due letture del voto per il Quirinale convivono e sono presenti in molti commenti. Qui di seguito pubblichiamo tre analisi completamente diverse tra loro - di Michele Ainis, Carlo Nordio e Nadia Urbinati (foto) - che, al di là dei titoli, vanno dall’idea dell’inveramento della Costituzione, finalmente liberata dal peso della “partitocrazia”, a quella del superamento necessario di una Costituzione che avrebbe fatto il suo tempo ed evocherebbe la necessità di un De Gaulle nostrano, arrivando a chi respinge comunque ogni forma di presidenzialismo e richiama la centralità del Parlamento, che tuttavia non potrebbe mai realizzarsi in assenza di veri e forti partiti politici:
1- Michele Ainis - L'abbaglio presidenzialista - La Repubblica, 05feb22:
2 - Carlo Nordio - Una riforma costituzionale per garantire la stabilità - Il Messaggero, 05feb22:
3- Nadia Urbinati - La svolta presidenzialista aggraverebbe i problemi del sistema politico - Domani, 05feb22: