La pratica è sul tavolo della Presidente del Senato, ma in assenza di precedenti gli uffici non sanno bene come comportarsi. Lo scrive oggi "Il Fatto" che, non senza mostrarsi scandalizzato, informa i suoi lettori e il pubblico che il senatore Nicola Morra (foto), presidente della Commissione Antimafia dall'inizio della legislatura ha richiesto il ripristino dell'indennità di carica (e degli arretrati), a cui aveva rinunciato in omaggio alla dottrina della sobrietà del M5S, di cui fu tra i primi capogruppo nella scorsa legislatura, ai tempi degli esordi parlamentari suoi e del Movimento. Morra è stato un vero intransigente dell'anti-casta. Uno che non le ha mai mandate a dire. Anzi! Chissà che cosa è successo? Avrà cambiato idea? O si è solo accorto che, dopo l'espulsione dal M5S per sfiducia al Governo Draghi e l'assenza di prospettive politiche promettenti, più che su un futuro può contare su un passato parlamentare? E si è fatto due conti...
- Ilaria Proietti - Da eletto 5S Morra rinunciò all'indennità di presidente Antimafia. Da ex rivuole i 1.300 euro al mese, arretrati compresi. Si nasce incendiari, si finisce pompieri. Senato. Dopo la cacciata, il N. 1 dell'antimafia ha richiesto il benefit cui rinunciò per le regole M5S. Morra rivuole l'indennità. E gli arretrati - Il Fatto, 07nov21: