Torna alla ribalta la questione del vitalizio a ex parlamentari condannati per gravi reati. Il caso è quello dell'ex senatore Antonio d'Alì (foto), in carcere dal dicembre scorso, per scontare una condanna a sei anni per il reato di concorso esterno, e titolare di vitalizio dalla cessazione del mandato (D'Alì è stato parlamentare per sei legislature, dal 1994 al 2018). "Il Fatto" dedica alla vicenda il titolo principale della prima pagina e la sviluppa con due articoli: il primo ricostruisce il caso giudiziario di D'Alì alla luce degli sviluppi attuali connessi all'arresto di Matteo Messina Denaro e il secondo ripropone la questione del "vitalizio ai condannati", dapprima precluso con una delibera di presidenza ma poi riammesso a seguito dell'annullamento della delibera per effetto di una sentenza degli organi giurisdizionali interni. Ecco gli articoli, a seguire nello stesso file:
x - Prima Pagina - L'ex D'Alì lo incassa ogni mese in cella: sei anni per concorso esterno. Al senatore di MMD 9 mila euro di vitalizio. La sentenza sul FI. I rapporti familiari don i Messina Denaro. I soldi mafiosi alla banca, il patto con Cosa Nostra, il prefetto di Trapani cacciato - Il Fatto, 28gen23:
x - Giuseppe Lo Bianco - Il patto Mafia-D'Alì che portafino a MMD. Il personaggio. Il senatore condannato. Tra i fondatori di FI, ex sottosegretario, osggi sconta sei anni per concorso esterno. Si è costituito un mese prima della cattura di Messina Denaro: è un lungo legame - Il Fatto, 28gen23:
x - Ilaria Proietti - Vitalizio. Al politico 9 mila Euro al mese - Il Fatto, 28gen23: