L'affidamento della guida del governo a un "tecnico", di indubbio spessore e prestigio, per l'ennesima volta nell'arco di pochi anni, è un fatto normale o eccezionale? E' un segno di duttilità e di buon funzionamento della carta costituzionale o di un distacco crescente tra la sua lettera e il suo spirito e la sua effettiva attuazione? Il passo indietro a cui i partiti sono stati obbligati è un segno della loro inconsistenza o può essere l'occasione di una loro rigenerazione? E la democrazia? Quale il suo stato di salute? Abbiamo raccolto alcune analisi e alcuni commenti apparsi nei giorni scorsi che si interrogano e danno risposte diverse alle domande che in tanti si pongono in questo periodo di passaggio (nella foto, la campanella del Presidente del Consiglio a Palazzo Chigi). Ecco l'indice:
1 - Michele Ainis - La rivincita della Costituzione - La Repubblica, 12feb21:
1 - ainis draghi partiti
2 - Mauro Volpi - La formazione del governo segnata dall'oscuramento della Costituzione - il manifesto, 13feb21:
2 - volpi draghi partiti
3 - Massimo Villone - Crisi. Errori politici, non strappi costituzionali - il manifesto, 14feb21:
3 - villone draghi costituzione
4 - Massimo Adinolfi - La politica in crisi. Partiti accontentati a metà. Chi ha vinto e chi ha perso - Il Mattino, 14feb21:
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5 - Massimo Cacciari - Democrazia ultimo atto - La Stampa, 15feb21:
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6 - Marcello Veneziani - Niente "migliori". La politica fallita soccombe al console Mario - La Verità, 14feb21:
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7 - Alfonso Berardinelli - Draghi e la resa dei partiti a uno stato di necessità che non permette errori - Il Foglio, 11feb21:
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8 - Sabino Cassese - I partiti e le regole: se la politica cambia rotta - Corriere della Sera, 11feb21:
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