Attenti alle strane tesi sulle pensioni dei Giudici del Tribunale dell'Unione Europea! E' questo il richiamo contenuto in una lettera inviata alle Organizzazioni sindacali dall'Associazione degli ex-parlamentari allo scopo di attirare la loro attenzione su due sentenze dell'ottava sezione del Tribunale UE (T-389 – 19JT3 del 16.10.2020 e T-695/19 del 05.05.2021) che contengono "alcune affermazioni inquietanti relative alla possibilità di riduzioni permanenti e significative dell’ammontare delle pensioni italiane".
Nella lettera, firmata dal presidente Antonello Falomi, indirizzata ai segretari confederali di CGIL, CISL, UIL, CONSAL, UGL, CIDI nonchè ai segretari delle rispettive federazioni pensionistiche, si segnala che nonostante le due sentenze riguardino il contenzioso relativo al ricalcolo retroattivo dei vitalizi degli ex parlamentari italiani, applicato dal Parlamento europeo agli ex euro-parlamentari italiani, su cui il Tribunale Ue ha dichiarato la propria incompetenza "a giudicare della legittimità della delibera della Camera in materia di ricalcolo retroattivo su base contributiva dei vitalizi (del. 14/2018)",quelle stesse sentenze "contengono, tuttavia, considerazioni preoccupanti che riguardano non solo gli ex parlamentari ma tutti i cittadini oggi in pensione".
"Si segnala in particolare - scrive Falomi - il punto n. 101 della sentenza T-389 – 19JT3 del 16 ottobre 2020 nel quale si introduce la singolare distinzione tra diritto alla pensione e ammontare della pensione che, secondo i giudici della VIII sezione del Tribunale europeo, può essere modificato al ribasso o al rialzo".
"Se a questa affermazione singolare - prosegue la lettera - si aggiunge che nelle due sentenze sopra citate si sostiene che 'razionalizzare le spese pubbliche in un contesto di rigore di bilancio … costituisce un obiettivo di interesse generale tale da giustificare una limitazione dei diritti fondamentali' (punto n. 230 della sentenza T-389 - 19JT3 16 ottobre 2020 e punto n. 105 della sentenza T-695/29 del 5.5.2021), il quadro che ne emerge, in prospettiva, potrebbe farsi davvero inquietante per i pensionati italiani."
La lettera prosegue segnalando come non é stato forse casuale se "il quotidiano 'Il Sole 24 Ore' (6. 5. 2021), noto portabandiera dell’idea di ricalcolare retroattivamente con metodo contributivo le attuali pensioni degli italiani, titolava, a commento della sentenza del 5.5.2021, 'Ridurre l’importo della pensione è legittimo per il Tribunale UE'."
Infine, dopo avere richiamato il quadro giuridico che sta emergendo in sede europea, l'Associazione degli ex parlamentari conclude la lettera alle organizzazioni sindacali sottolineando la preoccupazione, richiamata in varie circostanze, "che la vicenda del ricalcolo retroattivo dei vitalizi degli ex parlamentari rappresenti solo un primo passo per mettere le mani nelle tasche dei pensionati italiani".