"Al direttore de "Il Fatto", dott. Marco Travaglio:
Pur di scagliarsi contro gli ex-parlamentari, odiosi testimoni di un sistema democratico che dispiace agli angelici seguaci dell'uno vale uno e delle distopie del povero Rousseau, Il Fatto quotidiano, disinforma i suoi lettori con la “notizia” che l'Associazione ex parlamentari "si fanno il Caf". È ridicolo che si accusi una associazione di fornire ai propri soci e ai suoi potenziali soci un servizio gratuito di assistenza fiscale. Non capiamo dove starebbe lo scandalo. Con riferimento a quanto scritto dal suo giornale nell'articolo dell'11 luglio 2020 (prima pagina e pagina 15), vorremmo però precisare che gli ex parlamentari non "si fanno il caf" né che "a Montecitorio apre il caf dell'Associazione ex parlamentari", come sbrigativamente titola il suo giornale, in un articolo che si avvale di un pretesto ridicolo per continuare la solita narrazione denigratoria e offensiva contro di noi.
Vero è soltanto che quest'anno, in un locale del palazzo ex Banco di Napoli, l'Associazione degli ex parlamentari, tramite un Caf autorizzato, mette a disposizione dei propri associati e di deputati e senatori in carica la possibilità di compilare la dichiarazione dei redditi 2020, offrendo un servizio che, fino all'anno scorso, era organizzato, gratuitamente per i dichiaranti, dalla Camera dei Deputati. Lo stiamo facendo in via sperimentale, nella logica dell'offerta di un servizio ai nostri associati esteso ai parlamentari in carica.
Non ci pare che il mantenimento di un collegamento e di uno scambio tra presente e passato (che è una delle finalità della nostra Associazione) sia uno sbaglio o, addirittura, un crimine e, comunque, uno spreco (benché in questi tempi di distruttori di statue qualcuno possa dubitarne), come il giornale da lei diretto sembra ritenere. Ci preoccupa piuttosto, lo ammettiamo, quello che ci appare un avvertimento, se non una larvata minaccia, ovvero il nesso, introdotto nell'articolo citato, tra le azioni giurisdizionali rivolte contro l'Amministrazione della Camera a tutela dei diritti degli ex parlamentari e il fatto che la stessa Amministrazione "pure continua ad assicurare una sede all'Associazione”. Ci chiediamo se non ci si voglia tappare la bocca perché la nostra azione sta dimostrando l'incompetenza, il pressapochismo e l'arroganza di decisioni che nessun giudice imparziale potrebbe avallare.