Vitalizi & Demagogia - Gargani risponde a Cazzullo

Vitalizi & Demagogia - Gargani risponde a Cazzullo

Vitalizi & Demagogia – Gargani risponde a Cazzullo

Nella sua rubrica di risposta ai lettori, Aldo Cazzullo (foto), sul Corriere della Sera di oggi, commenta in modo sdegnato la sentenza del Consiglio di Garanzia del Senato che, secondo le anticipazioni, avrebbe annullato la delibera che stabiliva il ricalcolo retroattivo con metodo cosiddetto contributivo dei vitalizi antecedenti il 2012. Nella risposta di Cazzullo vengono fatte molte affermazioni tanto suggestive quanto inesatte, come si evince dallo stesso titolo della rubrica: "Contributivo per tutti ma non per i senatori". Il presidente dell'Associazione, on. Peppino Gargani, ha inviato al Direttore del Corriere della Sera una lettera di risposta con preghiera di pubblicazione. Ne anticipiamo il contenuto ai nostri lettori, e, in coda, pubblichiamo la nota di Cazzullo sul Corriere della Sera:

 

    DOTT. LUCIANO FONTANA
     Direttore de
    "Il Corriere della Sera”

Caro Direttore,

stupisce che un giornalista autorevole come Aldo Cazzullo sull’incresciosa vicenda dei vitalizi  degli ex senatori  faccia affermazioni non vere che abbiamo il dovere di smentire perché il populismo e la demagogia, come lui stesso riconosce, minano la credibilità del parlamento e delle istituzioni, che noi abbiamo il dovere di tutelare.

La sentenza del Consiglio di Garanzia del Senato, che non è un organo politico ma giurisdizionale,  a quel che si sa,  ha riconfermato il principio elementare che nessun cittadino può essere penalizzato per il passato e la Corte Costituzionale ha stabilito che, in misura del tutto temporanea ed eccezionale può essere ammessa una riduzione di qualunque stipendio e di qualunque indennità per un massimo di tre anni; tant’è che le cosiddette “pensioni d’oro”, che il Parlamento aveva stabilito per un periodo di cinque anni, sono state ridotte per soli tre anni dalla stessa Corte.

Nessun italiano in pensione infatti si è mai visto ricalcolare retroattivamente l’assegno in godimento con il metodo contributivo, come è successo agli ex-parlamentari. Nessuno! E’ vero che dal 1996 (riforma Dini), per coloro che non avessero allora già versato 18 anni di contributi, le pensioni vengono calcolate per il futuro con metodo contributivo. Va detto che per la categoria dei giornalisti il metodo contributivo è stato introdotto pienamente in tempi assai più recenti. Per i parlamentari il metodo contributivo per calcolare i vitalizi è stato introdotto nel 2012. E ancora oggi le pensioni della stragrande maggioranza degli italiani sono determinate con il metodo retributivo (o misto) e nessun italiano in quiescenza, a parte gli ex senatori e gli ex deputati, ha mai subito il ricalcolo della pensione sulla base dei “contributi effettivamente versati”. La pensione è ed è stata sempre determinata secondo le leggi in vigore al momento del pensionamento, fosse questo il metodo retributivo, misto o contributivo. Il ricalcolo dei vitalizi con metodo cosiddetto contributivo e con validità retroattiva è un atto arbitrario senza precedenti, frutto di artifici contabili e di finzioni anagrafiche, che non ha retto l’esame degli organi giurisdizionali di Camera e Senato e che non ha nemmeno prodotto i risparmi attesi. Il danno portato alla certezza del diritto, all’affidabilità delle istituzioni e alla onorabilità della funzione parlamentare e del parlamento non è davvero pareggiato dai sei milioni di risparmio all’anno sui vitalizi degli ex senatori considerati, non si capisce proprio il perché, gente poco per bene e che merita la gogna e la riprovazione morale. Le cose che non vanno si correggono con equilibrio – come peraltro il parlamento ha fatto in modo radicale con la riforma previdenziale del 2012, che vale naturalmente per il futuro - e rispettando le regole che valgono per tutti e non alimentando l’illusione che si possa fare “giustizia all’indietro”.     

Cordiali saluti.

          Il Presidente

     On. Avv. Giuseppe Gargani

 

Aldo Cazzullo - Risponde Aldo Cazzullo. Contributivo per tutti ma non per i senatori - Corriere della Sera, 11lug23      Cazzullo

 

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