L'Associazione degli ex parlamentari ha denunciato all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e alla Commissione di vigilanza i TG-Rai del 15 febbraio u.s. per violazione degli obblighi di imparzialità, oggettività e completezza dell'informazione dei servizi dedicati all'evento presentato come "Manifestazione del M5S contro i vitalizi".
Qui di seguito l'esposto e, a seguire, i files con l'intera documentazione:
"Denuncia della violazione degli obblighi di imparzialità, oggettività e completezza dell’informazione da parte dei TG1 (ore 20:00), TG2 (ore 20:30), TG3 (ore 19:00) di sabato 15 febbraio 2020, relativamente alla presentazione e ai servizi dedicati all’evento di piazza SS. Apostoli, detto “Manifestazione del M5Stelle contro i vitalizi”.
NORME VIOLATE Tutte le norme primarie e secondarie, gli atti di indirizzo di AGCom e Commissione di vigilanza che obbligano tutte le emittenti radiotelevisive e, in particolare, la concessionaria del Servizio pubblico, tramite il Contratto di servizio, che tali norme rafforza e specifica, a fornire ai cittadini-utenti un’informazione oggettiva, imparziale e completa. A titolo esemplificativo, si denuncia la violazione della Legge n. 177 del 2005 (TU della televisione, così come modificato dalla legge n. 220 del 2015 in vigore dal 30-1-2016), quanto ai principi generali a cui deve conformarsi il sistema radiotelevisivo tutto: art. 3 e art. 7. Quanto all’art. 3 vengono richiamati i principi generali a cui il sistema radiotelevisivo deve conformarsi: Sono principi fondamentali del sistema ((dei servizi di media audiovisivi e della radiofonia)) la garanzia della liberta' e del pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisiva, la tutela della liberta' di espressione di ogni individuo, inclusa la liberta' di opinione e quella di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza limiti di frontiere, l'obiettivita', la completezza, la lealta' e l'imparzialita' dell'informazione… Ancora a principi che devono afferire stavolta l’informazione di tutto il sistema radiotelevisivo vengono specificati all’art. 7: ” 1. L'attivita' di informazione ((mediante servizio di media audiovisivo o radiofonico)) costituisce un servizio di interesse generale ed e' svolta nel rispetto dei principi di cui al presente capo. 2. La disciplina dell'informazione radiotelevisiva, comunque, garantisce: a) la presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti, in modo tale da favorire la libera formazione delle opinioni ((. . .)… Si rammenta inoltre come l’AGCom abbia di recente deliberato di sanzionare la Concessionaria del Servizio pubblico radiotelevisivo per “mancato rispetto da parte di Rai dei principi di indipendenza, imparzialità e pluralismo, riferito a tutte le diverse condizioni e opzioni sociali, culturali e politiche, così da garantire l’apprendimento e lo sviluppo del senso critico, civile ed etico della collettività, nel rispetto della dignità della persona, del diritto e del dovere di cronaca, della verità dei fatti e del diritto di essere informati”. |
Con questa denuncia, noi sosteniamo che (si vedano le trascrizioni/descrizioni delle notizie in oggetto date dai tre TG e allegate all’esposto):
la notizia dell’evento di Piazza SS Apostoli del 15 febbraio 2020 è stato data da tutti i TG esaminati in modo unilaterale (non imparziale) e acritico (decontestualizzato), assumendo come oggettivo e completo il punto di vista degli organizzatori della Manifestazione (M5S), ignorando sostanzialmente: (i) l’oggetto del contrasto (il contenzioso sul ricalcolo retroattivo dei vitalizi in vigore fino al 2012) e (ii) il contesto da cui scaturiva l’evento (l’attacco del M5S alla Commissione contenziosa del Senato per impedire il giudizio dei ricorsi), (iii) il punto di vista di una parte in causa (gli ex parlamentari), con il risultato di trasformare i TG da strumento al servizio dei cittadini e del loro diritto a un’informazione imparziale, completa e veritiera in cassa di risonanza della propaganda di un partito politico.
Slogan, non notizie. L’evento non poteva oggettivamente definirsi “Manifestazione del M5S contro i vitalizi”, come invece è stato presentato e proposto ai telespettatori da tutti i TG, assumendo unilateralmente il linguaggio e la linea comunicativo/propagandistica del M5S che la manifestazione aveva indetto: semmai la manifestazione del M5S andava presentata come un’iniziativa contro la “giudicabilità”, nelle forme previste dall’ordinamento, della delibera degli Uffici di Presidenza di Camera e Senato che, dal 2019, ha disposto il ricalcolo retroattivo e permanente dei vitalizi in essere fino al 2012, impugnata da oltre 2000 interessati che hanno fatto uso di un inalienabile diritto costituzionale.
Propaganda, non informazione. Anziché raccontare ai telespettatori che la materia del contendere era la “legittimità” di un provvedimento retroattivo e la libertà dei giudici chiamati a emettere una sentenza, i TG hanno accreditato la tesi propagandistica di una “manifestazione del M5S contro i vitalizi” (titolo di tutti i TG e tema di tutti i servizi), accreditando altresì l’opinione che il M5S abbia abolito i vitalizi (il regime del vitalizio, è in verità stato superato in via definitiva, dopo molte riforme, nel 2011/2012,non per iniziativa del M5S bensì con delibere di Camera e Senato, presiedute all’epoca da Gianfranco Fini e Renato Schifani, a seguito di un odg in aula dei capigruppo di Pd e Pdl, Dario Franceschini e Fabrizio Cicchitto) e che la controversia legale sulla delibera Fico/Casellati del 2018, con effetto dal gennaio 2019, sia qualche cosa di illecito e moralmente biasimevole, tanto che gli slogan del M5S volti a fare pressione sui giudici vengono riferiti come normale dialettica politica: “Nessuno deve toccare l’abolizione dei vitalizi”, dicono citando Crimi i reporter TG1 e TG2, mentre il servizio del TG3 spiega che “mai più vitalizi, lo slogan con cui il movimento torna a manifestare” è “occasione per denunciare il tentativo da parte di alcuni ex parlamentari, promotori di ricorso, di reintrodurre quello che viene considerato un vecchio privilegio già abolito”. Il ricorso a un diritto costituzionale da parte di un gruppo di cittadini diventa un “tentativo”, da “denunciare”, di perseguire un fine indegno, peraltro circoscritto ad “alcuni ex parlamentari” (in realtà più dei due terzi degli interessati).
La parte per il tutto. Si dà tutto per scontato. La tesi di una parte diventa il tutto. La controparte è ignorata. Lo slogan di una parte diventa il titolo acritico dei servizi del TG e usato come ponte per assorbire la manifestazione del M5S nel più ampio contesto della dialettica politica tra i partiti.
Ignorata l’Associazione degli ex parlamentari. Non volendo bollare come pretestuosa la manifestazione del M5S “contro i vitalizi”, come avrebbero potuto e dovuto fare, i TG si sono resi strumento di propaganda del Movimento ignorando del tutto la Conferenza stampa dell’Associazione degli ex parlamentari che, un paio di ore prima dell’evento di piazza SS Apostoli, con dovizia di particolari, spiegava le ragioni dei ricorsi contro le delibere Fico/Casellati e il tentativo in atto da parte del M5S di impedire con ogni mezzo (intimidazioni verbali, violazioni del segreto istruttorio, ricorso alla piazza) ai ricorrenti di avere un giudice imparziale e un giudizio equo fondato sul diritto e non sulla convenienza politica di una parte. Con tutti i precedenti del caso che rinviano alle dimissioni della “giudice” del M5S per bloccare il giudizio della Commissione contenziosa del Senato nel novembre scorso e arrivano fino agli attacchi per presunto conflitto di interessi (smentito da calcoli incontestati) al presidente della Commissione, sen. Caliendo. Il Comunicato stampa e i lanci di agenzia sulla Conferenza stampa erano a disposizione di qualunque operatore dell’informazione fosse interessato a considerarli (Allegati). La RAI, peraltro, ha inviato una troupe alla Conferenza stampa e ha anche registrato un breve statement del presidente dell’Associazione, Antonello Falomi.
Approfondimento inesatto e sviante. Ai servizi sull’evento di piazza SS Apostoli, trattato come si è visto, il TG1 ha ritenuto opportuno aggiungere un servizio di approfondimento della durata di 50” che non definisce il “nodo” della contesa, ma allude al tentativo di bloccare il giudizio della Commissione contenziosa del Senato sulla legittimità della delibera del 2018, ma in modo più che incomprensibile, con la frase anodina e contraddittoria secondo cui “intanto è polemica sui membri della Commissione ricorsi: nessun conflitto di interessi precisa il presidente Casellati, ma i componenti valutino se dimettersi”. Si menziona poi, per par condicio?, la pagina facebook del presidente Fico che decanta i vantaggi della “sua” delibera, mentre si ignorano i “ricorrenti”. Il servizio contiene poi due informazioni inesatte e svianti: (i) non è la Consulta, ma la Cassazione a dire che sui ricorsi dovranno pronunciarsi i giudici interni di Camera e Senato; (ii) non è vero che “prima del 2012 il diritto al vitalizio spettava a chi aveva fatto solo pochi giorni in parlamento”. Era vero fino al 1995 (?), quando, sempre a condizione che si fosse stati proclamati eletti e si fossero versati i contributi per l’intera legislatura, si aveva il diritto al vitalizio anche per pochi giorni in parlamento. Si tratta, in tutta la storia della Repubblica, di quattro casi, di cui vi è oggi un solo superstite.
Si chiede, in conclusione, a codeste Autorità di ordinare alla RAI di rimediare con mezzi appropriati e proporzionati al danno recato in particolare alla parte denunciante e alla generalità dei cittadini-utenti."
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6 - Agenzie Conf.Stampa SABATO 15 FEBBRAIO 2020 13