Pubblichiamo una riflessione dell'on. Franco Proietti sugli ultimi sviluppi del dibattito in corso sulla previdenza dei parlamentari.
Pensioni e vitalizi
L’impegno del M5S contro i privilegi non può che essere incoraggiato e tanto meno deriso se è vero che in Italia non sono pochi, alcuni giusti e da difendere ma, altri discutibili o irragionevolmente concessi. Battersi per ridurli ha anche un apprezzabile significato redistributivo ma, se le proposte lanciate risultano velleitarie, incoerenti con le norme e le compatibilità con lo stato del paese o imposte con forzature punitive, sono solo propaganda e destinate a fallire.
Limiti che non sono mancati nell’agire del M5S in questi due anni e che lo hanno costretto, anche spesso, a dover fare marcia indietro. Non si può, anche quando non sarebbe sbagliato comminare misure punitive (ponte Morandi), se prima non si accerta che esistono le giuste condizioni normative per adottarle. Quando si governa non sono praticabili le ricette di una opposizione populistica che le agita solo per carpire presunti facili consensi. Chi governa non può far proposte ignorando la loro compatibilità con le regole vigenti e/o con le reali condizioni del paese.
Sparare proposte populistiche per poi dover ripiegare è tanta parte della delusione di molti cittadini che avevano creduto di aver trovato, con il M5S, la possibilità di far giustizia cambiando l’assetto strutturale e funzionale del Paese. Dopo un anno o poco più quei cittadini sono arrivati alla conclusione, più o meno ragionevole, di aver dato credito ad una formazione dimostratasi incapace di governare le complessità di un paese come l’Italia. Hanno espresso questo loro convincimento ritirando il consenso nelle diverse elezioni succedutesi causando i tracolli elettorali che stanno squassando anche gli assetti di comando del M5S.
Evidentemente possono tentare di risalire ma, non sarà facile recuperare se non sapranno dimostrare subito, con un nuovo agire, che hanno capito la lezione.
Detto ciò, mi preme richiamare l’attenzione sull’ultima loro iniziativa moralizzatrice con la quale, si vorrebbe eliminare la possibilità di consentire a parlamentari e consiglieri regionali di maturare, negli anni di mandato durante i quali si è in aspettativa, sia il vitalizio e, pagando personalmente la parte che è di loro competenza, anche la pensione erogata dagli enti previdenziali.
Una proposta, sintonica con altre che hanno aperto contenziosi non ancora chiusi e che, a mio parere, è meritevole di opportuni approfondimenti. Sarebbe utile far chiarezza su questo punto prima che la campagna scandalistica sulla “casta” si agiti di nuovo ma, anche perché la ritengo una ottima occasione per chiedere al Parlamento di decidere, una volta per tutte, quali sono i diritti sui quali possono contare e quali i doveri che sono tenuti ad onorare, i cittadini eletti chiamati a gestire la cosa pubblica.
Roma, 24/1/2020
On. Franco Proietti