Pubblichiamo la lettera che il sen. Francesco de Notaris, del Direttivo della nostra Associazione, ha scritto al redattore del quotidiano "La Notizia" che presenta come uno "scandolo" l'eventuale accoglimento dei ricorsi contro il ricalcolo retroattivo e permanente dei vitalizi da parte della Commissione contenziosa del Senato (v. il post "Segnalazioni della Stampa" del 28 gennaio).
Ecco la lettera:
Gentilissimo giornalista Alessandro Righi,
ho letto il Suo articolo sul tema dei vitalizi ai Parlamentari. Dal 1982 sono un pubblicista ed ho diretto qualche periodico, ho seguito come capo ufficio stampa anche qualche congresso internazionale, sono stato componente del direttivo dell'Ordine in Campania ed ora dirigo il Bollettino delle Assise di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia - index - napoliassise.it dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
Ho insegnato e poi ho lavorato da dirigente dell'ufficio stampa presso la Regione Campania.
Sono stato anche senatore de 'la Rete per la democrazia ' e, tra l'altro. mi interessai della questione dei collaboratori parlamentari e dei giornalisti che operavano in Parlamento. Ora sono nel direttivo dell'associazione ex-parlamentari.
Ho scritto, tra l'altro, la legge sull'obiezione di coscienza al servizio militare e la mozione sulle mine, per evitare la loro costruzione in Italia.
Mi permetto di allegare alla mail qualche altra informazione.
Capisco che è una premessa forse superflua per la domanda che voglio rivolgerLe.
A proposito dei vitalizi Lei informa che sarebbe possibile un 'colpo di spugna' contro il taglio dei vitalizi. Il 'colpo di spugna' fu evitato, Ella scrive, per le dimissioni di alcuni Componenti della Commissione.
La notizia delle dimissioni non era nuova. Lei si sarà reso conto che le dimissioni sono stato un espediente per rinviare ogni decisione. I parlamentari presenti in Commissione hanno una sorta di status di giudici e devono giudicare secondo le leggi dello Stato non secondo la loro appartenenza politica o secondo le indicazioni dei loro Partiti e Movimenti.
Se le decisioni della Commissione fossero il risultato di accordi politici, la Commissione contenziosa non avrebbe alcun senso.
Nello stesso tempo i cittadini ricorrenti hanno diritto al giudizio, in tempi brevi.
Meraviglia che, mentre il Ministro Bonafede si batte in Aula per accelerare i processi, altri Parlamentari rallentano l'iter della giustizia su sollecitazione politica.
Io non sono un giudice. Mi piace ricordare a Lei che il calcolo col sistema contributivo è stato introdotto in Italia dal giorno 1 Gennaio 1996.
Precedentemente vigeva il retributivo.
Oggi tutti i pensionati italiani sono o con il retributivo o col misto. Dipende dai curriculum personali.
Mi sembra atipico che soltanto agli ex Parlamentari si possa applicare un sistema con una norma inesistente al tempo. Del resto la delibera Fico evidenzia tale contraddizione.
Le dico anche che l'on. Fico e l'on. Di Maio, a me, dichiararono che sapevano che il provvedimento era una forzatura. Non sapevano dei contributi dati e dei contributi di Camera e Senato. Lo stesso dott.Boeri si lamentò di non essere stato messo in condizione di avere informazioni dettagliate sulla questione.
Le chiedo, in conclusione, come si fa a chiamare 'colpo di spugna, una sentenza della Commissione, se fosse favorevole ai ricorrenti. Se fosse contraria deve fondarsi sulle leggi dello Stato.
Comunque dovrà essere un provvedimento emesso da un organo giudicante e non politico.
Quindi occorre distinguere tra decisione politica legittima e decisione secondo il diritto. Spero non si faccia confusione in questo primo giudizio.
La ringrazio e saluto. Buon lavoro.
Francesco de Notaris - già Senatore -