Vitalizi, ricorsi: prima sentenza - Dichiarazione di Falomi: "Dalla Camera solo un rinvio"

Vitalizi, ricorsi: prima sentenza - Dichiarazione di Falomi: "Dalla Camera solo un rinvio"

Vitalizi, ricorsi: prima sentenza – Dichiarazione di Falomi: “Dalla Camera solo un rinvio”

Nella mattinata di oggi, mercoledì 22 aprile 2020, il Consiglio di Giurisdizione della Camera ha adottato una prima sentenza (n. 2/2020) relativa ai ricorsi presentati contro la delibera n. 14/2018 dell'Ufficio di Presidenza della Camera che disponeva il ricalcolo retroattivo dei vitalizi a partire dal 1. gennaio 2019. Il presidente del Collegio, on. Alberto Losacco, ha reso noto il dispositivo della sentenza, che rivede l'art. 1, c. 7 della delibera 14/2018, di cui subito dopo hanno dato notizia le agenzie di stampa. Riportiamo una prima valutazione dell'Associazione degli ex parlamentari (in attesa di conoscere l'intera sentenza, al fine di formulare un giudizio completo), rilasciata dal Presidente, Antonello Falomi,  e, subito dopo, il dispaccio dell'Agenzia ANSA con la notizia della sentenza e, in chiusura, il riferimento normativo:

DICHIARAZIONE FALOMI: 

"La Commissione per la tutela giurisdizionale della Camera dei Deputati  ha emesso una prima sentenza sui ricorsi degli ex parlamentari contro la rideterminazione contributiva dei vitalizi.

Non ne conosciamo ancora il testo e ci riserviamo di commentarlo in modo più compiuto quando questo sarà reso pubblico.

Per le notizie di cui per ora disponiamo, possiamo dire che si tratta di una sentenza deludente perché rinvia a una decisione successiva il pronunciamento sul grosso delle questioni di costituzionalità sollevate dai ricorrenti.

Un rinvio francamente ingiustificato non solo per il lunghissimo tempo trascorso dalla presentazione dei ricorsi ma anche per l’ampio superamento dei termini temporali, previsti dal Regolamento per la tutela giurisdizionale, per il deposito della sentenza.

L’unica decisione assunta per ora riguarda l’annullamento di alcune norme, particolarmente scandalose e vessatorie, della delibera dell’Ufficio di presidenza della Camera dei deputati che impedivano a ex-parlamentari in gravi condizioni di reddito e di salute di vedersi diminuita l’entità del taglio.

Un primo riconoscimento implicito della iniquità della intera delibera.

Non a caso si tratta di norme di cui l’Associazione aveva già chiesto formalmente da mesi al Collegio dei Questori e all’Ufficio di Presidenza della Camera, una modifica nel senso indicato oggi dalla sentenza, senza riceverne alcuna risposta.

Noi restiamo in attesa di una sentenza di merito su tutte le questioni sollevate.

C’è una urgenza di decisioni da parte della Camera e del Senato che non può più essere elusa. Non si può continuare a negare giustizia a chi ha fatto solo il proprio dovere di parlamentare."

 


DISPACCIO AGENZIA ANSA:

Vitalizi: Camera, possibile modulare taglio su condizioni vita.  Decisione Consiglio giurisdizionale su 1400 ricorsi.
(ANSA) - ROMA, 22 APR - "Si e' riunita oggi, 22 aprile 2020, la Camera di Consiglio del Consiglio giurisdizionale della Camera dei Deputati, al termine della quale il presidente Alberto Losacco ha letto il dispositivo della sentenza n. 2/2020 relativa alle questioni sollevate da circa 1400 ricorrenti che hanno impugnato la delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 14/2018 sulla rideterminazione degli assegni vitalizi erogati ai deputati cessati dal mandato. La sentenza del Consiglio giurisdizionale, la cui decisione e' stata presa all'unanimità dal presidente Losacco e dai giudici Stefania Ascari e Silvia
Covolo, attribuisce al Collegio dei deputati Questori e allo stesso Ufficio di Presidenza della Camera un margine di apprezzamento delle circostanze che possono determinare una modulazione differente delle clausole di salvaguardia già previste dalla delibera. Potranno 'valutare ai fini dell'applicazione delle misure incrementali - si legge nel dispositivo - singole e specifiche situazioni individuali per le quali, per effetto della rideterminazione del trattamento, si sia determinata una grave e documentata compromissione delle condizioni di vita personale o familiare'". Lo si legge in una nota della Camera dei Deputati. "La sentenza di oggi - si spiega nella nota - ha natura giuridica di sentenza non definitiva come prevede l'art. 36 del codice del processo amministrativo, per cui riguarda le sole questioni che allo stato risultano mature per la decisione visto che 'la futura valutazione si pone come antecedente logico degli altri temi oggetto di controversia, assieme agli ulteriori elementi istruttori che il Consiglio acquisirà con separata ordinanza'. Il Consiglio si riserva altresì ogni ulteriore decisione sulle restanti questioni dedotte dai ricorrenti".
(ANSA). DU - 22-APR-20 11:39 NNNN

 


Per documentazione,riportiamo qui di seguito la norma che viene messa in discussione e parzialmente modificata dalla sentenza 2/2020 del Consiglio di giurisdizione:

Delibera n. 14/2018 -  Art. 1, c. 7 della 

7. L’Ufficio di Presidenza, su proposta del Collegio dei deputati Questori, può
incrementare fino a un massimo del 50 per cento l’ammontare degli assegni
vitalizi, diretti e di reversibilità, e le quote di assegno vitalizio dei trattamenti
previdenziali pro rata, diretti e di reversibilità, rideterminati ai sensi della
presente deliberazione, in favore di coloro che ne facciano domanda e per i quali
ricorrano i seguenti presupposti:
a) non percepiscano altri redditi annui di ammontare superiore alla misura annua
dell’assegno sociale, ad esclusione di quelli eventualmente derivanti a
qualsiasi titolo dall’immobile destinato ad abitazione principale;
b) siano affetti da patologie gravi che richiedano la somministrazione di terapie
salvavita, comprovate da idonea documentazione prodotta da strutture
sanitarie pubbliche, ovvero, alternativamente, siano affetti da stati patologici
sottesi a situazioni di invalidità riconosciuta dalle autorità competenti, in
misura pari al 100 per cento.

 

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